La Chiesa

Iniziato nel secolo XVII, il Santuario della Madonna delle Grazie non venne mai portato a compimento; nonostante ciò esso conserva ancora oggi un fascino del tutto particolare, sia perché è uno degli edifici religiosi più rappresentativi delle vicende storiche ed artistiche dell’antica capitale della Contea, sia per la suggestiva e misteriosa tradizione ad esso collegata.

Le vicende costruttive del Santuario restano ancora oggi poco chiare e controverse, soprattutto per ciò che concerne la realizzazione del prospetto, attribuito all’architetto Vincenzo Mirabella Alagona che ebbe, senza dubbio, un ruolo significativo nelle vicende costruttive della chiesa, ad eccezione però della facciata che presenta caratteri riferibili ad un periodo successivo al suo intervento.

L’attività di Mirabella è infatti documentata all’inizio del 600, invece il primo ordine del prospetto della chiesa, peraltro incompleto, può essere assegnato alla prima metà del 700 per la logica compostiva tipicamente settecentesca.

Mirabella fu dunque chiamato ad intervenire nell’edificio del 1600, e gli si può attribuire il portale del lato ovest che meglio risponde ai criteri estetici dell’architettura manierista di quell’epoca.

Il portale fu inizialmente ideato come ingresso principale per essere murato non molto tempo dopo, poiché, secondo la tradizione, la sacra effige della Madonna col Bambino, inizialmente collocata su un altare improvvisato, si spostava inspiegabilmente in quella che oggi costituisce la zona absidale della chiesa per vegliare sulla città.

Si decise allora di costruire l’attuale portale d’ingresso, concepito secondo forme semplificate e abbellito da racemi vegetali che si dipartono da due conchiglie, da teste di cherubini e da uno scudo con lo stemma di Modica.

Il prospetto non fu però completato.

Nel piazzale antistante il Santuario vi era un loggiato che fu abbattuto in seguito alla trasformazione di questo spazio in Piazza d’Armi; tale sistemazione è documentata dall’affresco che si può ancora ammirare sulla volta del presbiterio della chiesa.