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Sanità: lettera aperta del Vicario Foraneo Don Umberto Bonincontro

27/03/2010

 

On. Raffaele Lombardo
Presidente della Regione Siciliana

Dott. Massimo Russo
Assessore regionale alla Sanità

Dott. Ettore Gilotta
Direttore Generale Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa

 

Quale Vicario foraneo di Modica, dopo aver consultato i confratelli presbiteri ed essere stato dagli stessi incoraggiato, esclusivamente in spirito di leale collaborazione tra Chiesa ed istituzioni civili e nella consapevolezza che la Chiesa di Gesù Cristo non può non essere vicina a quanti soffrono per la malattia, sento l'urgente bisogno di condividere con le SS.LL. alcune considerazioni sul sistema sanitario in generale, con particolare riguardo alla Città di Modica ed al suo comprensorio specie dopo la recente rimodulazione della rete ospedaliera.

Nel constatare che l'assistenza sanitaria è incentrata soprattutto sulle prestazioni ospedaliere garantite dall'ospedale “Maggiore” di Modica, che accoglie degenti provenienti non solo dal comprensorio ma anche da Città vicine (soprattutto Rosolini, Pachino, Palazzolo e Noto): per il fatto che garantisce prestazioni in quasi tutte le specialità.

Nel constatare che l'ospedale è insufficiente in quanto sottodimensionato per un bacino di utenza così vasto, e che la situazione si aggraverà ancora di più per i tagli paventati negli ospedali di Noto e di Avola, e che già adesso non riesce ad assicurare i ricoveri urgenti, che vengono spesso dirottati in altri presidi della provincia e anche fuori provincia,

ci si chiede

se i suoi posti letto, assieme agli altri ospedali della Provincia di Ragusa, raggiungano il tetto massimo possibile del 3,8 per mille della popolazione residente ovvero se siano in difetto rispetto a tale tetto.

Qualora così fosse se ne auspica fortemente l'aumento fino al massimo consentito dalla normativa.

Inoltre si ritiene di dover dire che l'assistenza sanitaria non deve limitarsi esclusivamente, o quasi, alle prestazioni ospedaliere.

Si ha infatti l'impressione che spesso i pazienti vengano ricoverati perché l'attività sanitaria sul territorio non costituisce un adeguato “filtro” nei confronti dell'ospedale.

L'assistenza sanitaria territoriale deve essere potenziata perché spesso, a causa dei ticket (troppo onerosi) e delle lunghe liste di attesa, per le varie indagini cliniche le persone ricorrono al ricovero ospedaliero (ricovero improprio), ad altre strutture convenzionate e non, oppure a volte non le eseguono affatto, dimenticando di disdire l'appuntamento, non utilizzando al meglio la prenotazione che è una risorsa sanitaria.

Si tratta solo di alcune impressioni che però consentono di concludere che i complessi problemi del mondo della sanità debbano essere affrontati con un'ottica non esclusivamente aziendalistica, ma con una strategia complessiva che veda in sinergia impegnati e responsabilizzati:

a) amministratori (per garantire ampie risorse finanziarie in un settore in cui tutti, ma specialmente i più poveri, portano il peso della patologia nel vivo della propria carne),

b) istituzioni civili, volontariato (che faccia da sentinella sui bisogni e non si carichi di indebite supplenze)

c) direttori generali delle aziende del sistema sanitario regionale,

d) medici di famiglia, medici specialisti, medici ospedalieri e di strutture convenzionate, personale sanitario tutto, chiamati a dare informazioni sicure e capillari ai cittadini, a ricostruire la fiducia nel sistema sanitario, ad educare a scelte sane.

Agli Organi istituzionali si chiede quindi di potenziare l'assistenza ospedaliera, e soprattutto quella territoriale atta a prevenire i ricoveri, ad evitare sprechi, ad impedire possibili clientelismi, a dare in definitiva un volto più umano ad un'attività nobilissima e delicatissima quale è quella volta a curare i malati.

Nella consapevolezza che, così facendo, si sarà data attuazione ad un diritto fondamentale previsto dalla Costituzione e, qualora credenti nel Dio di Gesù Cristo, si sarà stati anche obbedienti al suo comandamento (“… ero malato…”).

Fiducioso che questo intervento sarà correttamente interpretato nelle sue intenzioni e nel suo spirito e che esso sarà accolto dalle Autorità in indirizzo, porgo distinti saluti

Don Umberto Bonincontro

Vicario foraneo di Modica