La Chiesa

S.S. Salvatore - La chiesaCirca l'edificazione della chisa del Ss. Salvatore le notizie sono veramente scarse; probabilmente fu costruita intorno al XVI secolo, ed in seguito ai danni subiti a causa del sisma del 1693 venne modificata nel suo impianto architettonico. L'esterno si presenta in forme molto semplici con una superficie piana delimitata da paraste laterali; nel campanile posto lateralmente si conserva ancora una antica campana.

La chiesa presenta una pianta a croce latina contratta che crea una spazialità interna poco omogenea a seguito dell'adattamento all'edificio precedente; la copertura originaria era una cupola che, una volta demolita alla fine del 1800, ha fatto perdere di significato lo spazio interno. Nella grande abside è collocato il pregevole coro ligneo; questo spazio è reso monumentale da un tabernacolo a due ordini in calcare dipinto, riferibile al XVIII secolo, animato da sculture ad altorilievo. Il primo ordine è arricchito da colonne, su due di esse si avviluppano elementi fogliacei; ai lati sono collocati due putti che reggono cartigli con versi della Bibbia.

 Nella nicchia è collocato il Cristo alla colonna tra due statue che, nell'immaginario popolare, sono stati identificati con i Giudei; il Cristo, dall'incarnato molto scuro, comunica, con l'espressione sofferente del volto, il senso del sacrificio e indossa curiosamente un gonnellino trapunto d'oro anziché il canonico subligaculum, cioè la veste avvolta ai fianchi, ,a colonna è ricoperta da lamine in argento e sbalzo. Nel secondo ordine sono scolpiti ad altorilievo gli apostoli, mentre nella parte superiore è preposto il tema della Trasfigurazione di Cristo, motivo ricorrente nel ciclo decorativo della chiesa.

L'arredo liturgico è costituito da tele, paramenti, argenti. Tra le opere pittoriche si ricorda "L'Immacolata", firmata dal palermitano Pietro Spinosa e datata 1765; la tela di "Santa Caterina" dipinta da Stefano Ragazzi nel 1770; anche la tela di "Sant'Antonio" è firmata da Stefano Ragazzi e porta la data del 1774. Il dipinto posto nell'altare di fronte rappresenta "La resurrezione di Cristo" ed è anonimo. Altra opera anonima è "Il Transito di S. Giuseppe", datato 1667, in cui S. Giuseppe viene colto nel momento del passaggio dalla vita alla morte, col capo sorretto da Maria e Cristo nell'atto del benedirlo; particolare interessante è la cura dei dettagli, quali la brocca e il piatto posti su un tavolo, un gatto ed un piccolo cesto con della frutta collocati nella parte inferiore della tela.